Automatizzato fascismo memetico
La sbobba generata dall’intelligenza artificiale è diventata la perfetta arma propagandistica dell’estrema destra globale.
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Il video su Gaza ricostruita come Dubai, che Trump ha pubblicato qualche settimana fa, è una delle cose più assurde e deliranti che abbia visto in vita mia. Ma è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio: quello della “sbobba politica” generata dall’IA e sfruttata dall’estrema destra, di cui parlerò oggi.
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Uno spritzetto con Bibi
Per capire veramente la versione Dark MAGA di Trump bisogna scorrere il suo profilo su Truth Social, che è a tutti gli effetti un Mein Kampf in perenne e frenetico aggiornamento.
Sulla sua piattaforma – che usa molto più di X, per ragioni prettamente finanziarie – Trump si sente libero di scrivere e rilanciare qualsiasi cosa. Si va dai POST IN CAPS LOCK in cui descrive Volodymyr Zelensky come un “dittatore” a quelli in cui propone di spedire chi danneggia le Tesla nei campi di concentramento a El Salvador, passando per i “retruth” (cioè i repost) di materiale qanonista.
Oltre a ciò, Truth Social è soprattutto una finestra sulla sua mania di onnipotenza e sul suo narcisismo patologico: buona parte del feed è infatti composto da complimenti e contenuti in cui viene glorificato.
Anche quelli più assurdi, sì: come l’ormai famigerato video della “Trump Gaza”.
Alla fine di febbraio, lo ricorderete, Trump ha pubblicato una breve clip generata con l’intelligenza artificiale in cui compariva una Gaza ricostruita in stile Dubai – un’idea che lo stesso presidente ha avanzato insieme al piano di “evacuazione forzata” (cioè di pulizia etnica) dei palestinesi dalla Striscia.
Nel video di 50 secondi si possono vedere cose davvero assurde: le Trump Tower a Gaza, statue d’oro di Trump, bambini che reggono palloncini dorati con la faccia di Trump, ballerine barbute che danzano sulla spiaggia, lo stesso Trump che sorseggia un cocktail a bordo piscina insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu, e Elon Musk che cammina mentre piovono soldi dal cielo o si sfonda di hummus (o di qualcosa che gli assomiglia).
A rendere ancora più paradossale il tutto c’è il fatto che il video è stato creato con intento satirico.
Non è stato realizzato dall’entourage di Trump, ma dal film-maker israeliano-statunitense Solo Avital. Il quale, come ha spiegato al Guardian, non si aspettava minimamente che venisse ripreso seriamente e letteralmente dal presidente degli Stati Uniti.
“Siamo degli storyteller, non siamo dei provocatori, e ogni tanto facciamo esperimenti satirici come doveva essere il video [su Gaza]”, ha aggiunto. “È proprio questa la dualità della satira: funziona in base al contesto. E in questo caso non c’era nessun contesto, visto che è stato pubblicando senza il nostro consenso e senza che ne fossimo a conoscenza”.
A ben vedere, è una sorta di riproposizione del meme “Io sono Giorgia” – ma su scala infinitamente più grande.
Anche in quel caso l’intenzione originaria degli autori del remix era di ridicolizzare Meloni e il suo discorso identitario (“sono una donna, sono una madre, sono cristiana”). “Quando la canzone è esplosa sul web, è esplosa anche a noi tra le mani. Non avevamo più il controllo sulla cosa”, hanno detto Mem & J in un’intervista.
La presidente di Fratelli d’Italia e il suo staff erano però riusciti a rovesciare il senso della satira, trasformandola in propaganda – e pure nel titolo dell’autobiografia di Meloni, che di fatto ha suggellato la sua ascesa politica e la successiva conquista di Palazzo Chigi.
Da allora sono passati oltre cinque anni, e adesso non c’è nemmeno più bisogno di avere capacità di editing; basta saper scrivere un prompt e darlo in pasto all’intelligenza artificiale generativa.
Sbobba MAGA
Naturalmente, non è la prima volta che Trump ha incorporato l’IA nella sua propaganda.
Anzi: si può dire che l’abbia convintamente adottata, insieme all’estrema destra statunitense e al Partito Repubblicano.
“Nessuna ideologia ha il monopolio sull’intelligenza artificiale”, ha sottolineato Charlie Warzel su The Atlantic, “ma l’estetica a basso budget delle immagini IA sembra fondersi alla perfezione con l’estetica memetica del movimento MAGA. Il Partito Repubblicano sta diventando il partito della sbobba IA”.
Quest’ultima espressione – AI slop in inglese – contraddistingue una specifica tendenza che ormai ha invaso tutti i social network, in particolare quelli di Meta.
Da un anno a questa parte non è raro imbattersi in illustrazioni artificiali del tutto improbabili: tipo quelle con “Gesù gamberetto”; oppure quelle con bambini mutilati ai lati di una strada che chiedono soldi; o ancora, quelle con strane creature che si trasformano in ragni giganti dentro un centro commerciale.
Secondo il giornalista Jason Koebler, tra i primi ad aver scritto sul tema, la sbobba IA sta contribuendo a una vera e propria “zombificazione” di Internet.
Sebbene i contenuti in questione siano generati artificialmente, i fruitori rimangono pur sempre delle persone in carne e ossa che non necessariamente hanno la capacità di distinguere un contenuto vero da uno falso.
Ma del resto, l’obiettivo finale è proprio questo: abbattere il confine tra la verità e la finzione per generare quanto più engagement possibile. A tal proposito, annota Koebler, Facebook, Instagram e X sono ormai un miscuglio inestricabile di
bot che parlano con bot, bot che parlano con bot ma si rivolgono agli esseri umani, umani che parlano con umani, umani che parlano con i bot, umani che interagiscono con contenuti creati dai bot, account che una volta erano umani ma ora sono bot, e umani preoccupati che il loro interlocutore sia un bot.
Tutto ciò ha un fortissimo impatto su come le persone si muovono in rete e, più in generale, su come percepiscono la realtà.
Per Charlie Warzel, “l’esistenza stessa di così tante immagine false prodotte rapidamente aggiunge uno strato di irrealtà a Internet”.
Con delle ovvie ricadute politiche, aggiunge il giornalista: “io e voi, come gli elettori di tutto il mondo, dobbiamo farci strada in questo spesso strato di spazzatura, separando ciò che è palesemente falso da ciò che è reale e da ciò che è verosimile”.
E non solo: la sbobba IA è anche un modo di dominare l’attenzione mediatica, come ha dimostrato l’ultima campagna elettorale statunitense.
Trump, il Partito Repubblicano e gli influencer MAGA hanno scientificamente inondato i social di immagini di Kamala Harris con una divisa militare simil-comunista o in posa da sex worker; meme di Trump che salva gattini dai temibili migranti haitiani di Springfield; foto di Trump insieme a giovani afroamericani, per dare l’impressione di essere molto popolare in quella fascia demografica; e così via.
Un telescopio puntato sul futuro
Il fenomeno non è confinato agli Stati Uniti, ovviamente: anche l’estrema destra europea, seguendo l’esempio d’oltreoceano, ricorre ampiamente all’IA generativa.
In Italia, durante la campagna per le europee del giugno del 2024, la Lega ha realizzato dei manifesti anti-UE in cui comparivano donne barbute, pietanze a basi d’insetti e persone di fede musulmane che danno fuoco alla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Nel Regno Unito – subito dopo la strage di Southport della scorsa estate, in cui sono state accoltellate a morte tre bambine – sui social sono circolate diverse immagini create con l’IA in cui campeggiavano uomini musulmani che brandivano coltelli e la scritta “dobbiamo proteggere i nostri bambini!”.
In un primo momento l’autore dell’eccidio era stato infatti descritto come un “musulmano” (in realtà era un giovanissimo britannico di origini ruandesi), una delle tante notizie false che hanno alimentato le violente rivolte razziste in tutto il paese.
In Germania, invece, l’IA è ormai parte integrante dell’estetica e della comunicazione del partito Alternative für Deutschland e della galassia estremista che gli gravita attorno.
Nel corso dell’ultima campagna, gli account ufficiali e ufficiosi hanno pubblicato video in cui l’ex ministro della salute Karl Lauterbach viene trascinato via in manette per il suo ruolo “tirannico” durante la pandemia di Covid-19; illustrazioni di orde minacciose di migranti che minacciano la sicurezza delle città e delle donne tedesche; scenari apocalittici e distopici di città in rovina a causa del “multiculturalismo”; e clip dove persone di origine nordafricana vengono caricate su aerei di linee e “remigrate” nei loro paesi d’origine, con tanto di giovani che celebrano le deportazioni ballando e bevendo lo spritz.
Al tempo stesso, l’AfD impiega l’IA per immaginare un futuro in cui il partito ha vinto le elezioni e la Germania è nuovamente un posto bucolico, pacificato e soprattutto etnicamente puro, abitato cioè da tedeschi con i capelli biondi e gli occhi azzurri – un rimando piuttosto esplicito all’iconografia in voga negli anni Trenta del secolo scorso.
In un’intervista a Politico, il parlamentare di AfD Norbert Kleinwächter ha descritto questo approccio propagandistico come “un telescopio puntato sul futuro”.
In questo senso, ha precisato, l’IA serve a “mostrare come potrebbe essere la vita con l’AfD alla guida della Germania e come sarebbe se non andassimo al potere. Non ci limitiamo a descrivere ciò che vogliamo a parole; lo illustriamo e lo facciamo vedere, e a volte ovviamente lo ingigantiamo”.
Come riassume un rapporto dell’Institute for Strategic Dialogue sulla strategia social di AfD, “l’obiettivo generale è creare e promuovere un sentimento di identità tra le varie comunità di estrema destra. L’IA generativa costituisce uno strumento molto prezioso per raggiungere questo scopo, visto che offre infinite opportunità creative”.
L’IA rende possibile la costruzione visiva di una realtà alternativa, ed è inoltre un modo semplice, efficace ed economico di entrare nella testa e nel subconscio delle persone – anche in quello degli oppositori.
Parafrasando il nome di una nota pagina italiana di meme, la sbobba politica ha dato vita a una sorta di automatizzato fascismo memetico che l’estrema destra globale sta utilizzando a piene mani.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
I nuovi documenti declassificati sull’omicidio di JFK sono “interessanti” ma non contengono nessuna rivelazione clamorosa, come avevano anticipato gli esperti (Jake Horton, Shayan Sardarizadeh e Mike Wendling, BBC)
Il movimento complottista di QAnon si è dato alle truffe con le criptovalute (Left Coast Right Watch)
L’Ungheria di Orbán ha vietato per legge il Pride, basandosi anche sull’“ideologia gender” e su altre teorie del complotto omolesbobitransfobiche (Csongor Körömi, Politico)
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