Gattini e gattare
Da qualche giorno, Trump e il mondo trumpiano stanno rilanciando una teoria davvero assurda: quella dei migranti haitiani che rubano e mangiano cani e gatti domestici in Ohio.
Benvenute e benvenuti alla puntata #80 di COMPLOTTI!, la newsletter sulle teorie del complotto che ti porta dentro la tana del Bianconiglio.
Dopo la pausa estiva si riparte alla grandissima grazie a Donald Trump e ai suoi seguaci, che in questi giorni si sono letteralmente scatenati con una delle più bizzarre teorie degli ultimi tempi: quella dei migranti haitiani che rubano e mangiano animali domestici a Springfield, in Ohio. E siccome non potevo non occuparmene, eccoci qui.
Prima di partire ricordo sempre che è uscito il mio ultimo saggio Le prime gocce della tempesta. Si può acquistare nelle librerie (quelle indipendenti sono sempre da preferire) e nei negozi online. Sul mio profilo Instagram trovate una rassegna stampa aggiornata e le date delle presentazioni, che aggiorno man mano.
Stanno mangiando i cani!
Donald Trump è ossessionato da due cose in particolare: sé stesso; e le dimensioni di alcuni suoi elementi anatomici – tipo le dita.
Nel marzo del 2016, l’allora sfidante alle primarie Marco Rubio disse che Trump aveva le mani di “uno alto un metro e 60” – e quindi piccole – alludendo implicitamente (ma neanche troppo) al fatto che l’ex presidente avesse pure qualcos’altro di piccolo.
In un dibattito televisivo Trump aveva esibito le mani di fronte alle telecamere, e con grande teatralità aveva chiesto: “Guardate queste mani, vi sembrano piccole?” Subito dopo aveva aggiunto: “Se sono piccole, allora è piccola un’altra cosa. E vi garantisco che lì non ci sono problemi. Ve lo garantisco”.
Più recentemente, il candidato repubblicano è andato in fissa con le dimensioni dei suoi comizi – sempre e comunque i più grandi, i più belli, i più incredibili e i più fighi del mondo. O comunque, sempre meglio di quelli dell’avversaria Kamala Harris.
Ecco: i democratici hanno preso nota di questa fissazione e ne hanno subito approfittato. Alla convention nazionale democratica di Chicago, Barack Obama ha preso in giro Trump parlando della sua “strana ossessione per le dimensione della folla ai suoi comizi” e facendo pure un gesto con le mani che inequivocabilmente rimandava a quell’altra cosa.
Quello spezzone dell’intervento è poi finito al centro di uno spot elettorale ad altissimo coefficiente di trollaggio, pubblicato il giorno prima del primo dibattito televisivo tra Trump e Harris con l’obiettivo dichiarato di innervosire l’ex presidente.
Durante il dibattito vero e proprio, la stessa Harris ha tirato fuori l’annosa questione. A un certo punto la candidata democratica ha infatti invitato ironicamente gli spettatori ad andare ai comizi di Trump per vedere di persona quanto sono noiosi, con la gente che se ne va “esausta” ben prima della conclusione perché non ne può più delle cavolate di Trump.
Com’era prevedibile, quest’ultimo è cascato in pieno nella trappola e – come dirlo altrimenti? – ha sbroccato piuttosto male.
Prima ha detto che le persone vanno ai comizi di Harris solo perché pagate dai democratici (falso); poi, saltando di palo in frasca, ha raccontato che i migranti haitiani mangiano gli animali domestici a Springfield, una città in Ohio.
Sì, l’ha fatto per davvero. Cito testualmente:
La gente che è venuta qui da fuori si è messa a mangiare i cani e a mangiare i gatti. Stanno mangiando gli animali domestici di chi vive qui. Questo è quello che sta succedendo nel nostro paese, ed è una vergogna.
Anche se Trump ci ha abituati ad affermazioni di ogni tipo, quella dei migranti che mangiano gatti in Ohio è bizzarra persino per i suoi standard. Ma in questo caso non se l’è inventata da zero: si è limitato ad amplificare una teoria che circolava da giorni nel mondo trumpiano.
Barbecue haitiano
Qui tocca fare una breve digressione, perché altrimenti non si capiscono i riferimenti a Springfield e Haiti.
È da qualche tempo che la destra statunitense ha preso di mira la città dell’Ohio, descrivendola come una sorta di paradiso perduto devastato dall’immigrazione e dalla criminalità.
Dalla pandemia a oggi, la cittadina ha effettivamente visto un grande influsso di persone migranti da Haiti – tra le 15mila e le 20mila secondo le stime ufficiali, su una popolazione di 60mila residenti censiti. Molte persone sono arrivate legalmente da Haiti grazie a un programma speciale promosso dall’amministrazione Biden, volto ad accogliere chi scappa dalla violenza causata dalla guerra tra le gang.
Stando a un recente reportage del New York Times, la presenza della comunità migrante a Springfield da un lato ha messo sotto pressione i servizi sanitari, ma dall’altro ha portato nuova manodopera e rivitalizzato la stagnante economia della cittadina, che si basava in larghissima parte sull’industria automobilistica entrata in una fase di declino pressoché irreversibile.
I tassi di criminalità, come ha annotato un articolo della testata New Republic, non hanno invece registrato alcuna impennata e sono in linea con quelli degli Stati Uniti.
Detto ciò, la fantasia razzista su Springfield e gli haitiani ha iniziato a prendere quota lo scorso fine settimana, quando alcuni influencer trumpiani (su tutti Ian Miles Cheong e Charlie Kirk) hanno rilanciato su X la notizia dell’arresto di Allexis Telia Ferrell, una donna fermata per aver ucciso e mangiato un gatto di fronte a diverse persone in una zona residenziale.
Nel riportare la notizia, risalente ad agosto, gli influencer hanno però aggiunto dettagli inventati di sana pianta.
Anzitutto, hanno spostato il luogo dell’avvenimento da Canton a Springfield: sebbene entrambe le città si trovino in Ohio, la distanza tra le due è di oltre 270 chilometri. Hanno inoltre falsamente scritto che la donna è di origine haitiane, mentre in realtà è una cittadina statunitense registrata da almeno sei anni nelle liste elettorali dello stato.
Un altro innesco, secondo la ricostruzione del giornalista Philip Bump del Washington Post, è arrivato da resoconti informali e non confermati, circolati su alcuni gruppi Facebook di Springfield. Secondo questi post, le persone di origine haitiana avrebbero rapito e cercato di mangiare i gatti di alcuni cittadini.
Queste dicerie sono state ripetute da un residente durante la seduta del consiglio municipale del 27 agosto 2024, per poi essere amplificate da un articolo del tabloid britannico Daily Mail.
Da lì in poi la teoria ha iniziato a vivere di vita propria, finendo per essere inglobata nella propaganda dei repubblicani.
In un tweet del 9 settembre, il candidato vicepresidente JD Vance ha parlato di “animali rapiti e mangiati da persone che non dovrebbero essere in questo Paese”. Lo stesso giorno, una newsletter ufficiale della campagna di Trump ha dato per buona la storia dei “migranti [haitiani] che avrebbero ‘decapitato anatre’ e dato la caccia ad animali domestici […] per mangiarli”.
Su X, in particolare, sono diventate virali una serie di immagini generate con l’intelligenza artificiale in cui Trump protegge gattini e anatre da orde minacciose di persone nere che rincorrono gli animali. In un video, sempre prodotto con l’IA, si vede Trump che bacia un’anatra con la didascalia: “Ti amo e non permetterò agli haitiani di mangiarti”.
Altri utenti hanno scritto che la vicenda è soltanto un antipasto di quello che potrebbe succedere su scala nazionale se dovesse vincere la candidata democratica Kamala Harris, mettendo l’immagine di un furgoncino con la scritta “BBQ haitiano di Springfield” e il “menù” composto da “cani, gatti e anatre”.
Il trend è stato cavalcato anche dall’account ufficiale dei membri repubblicani della commissione giustizia della Camera, che hanno pubblicato un’illustrazione di Trump accompagnandola con la seguente didascalia: “Proteggiamo le nostre anatre e i nostri gattini in Ohio!”
E per finire, il tweet in questione è stato rilanciato da Elon Musk – ormai diventato un megafono trumpiano a tutti gli effetti – con un emoji che sorride circondata da tre cuoricini.
Cat Lives Matter
Naturalmente, la teoria è del tutto falsa.
La polizia di Springfield ha comunicato di non aver ricevuto “alcuna segnalazione di animali rubati o mangiati [da esseri umani]”. Anche Karen Graves, la portavoce del comune, ha confermato che “non esistono segnalazioni credibili di animali maltrattati o abusati da persone che fanno parte della comunità immigrata”.
Nonostante ciò, i repubblicani non si sono fatti alcun problema nell’usare una palese falsità per fini elettorali. E di più: non è nemmeno la prima volta che usano l’intelligenza artificiale per diffondere messaggi xenofobi o screditare i propri avversari politici.
Nelle ultime settimane, sia Trump che Musk hanno postato illustrazioni di Kamala Harris vestita con una divisa rossa alla Stalin e un cappello con la falce e il martello, accusandola di essere una specie di dittatore comunista o marxista – una frase ripetuta anche dal candidato repubblicano durante il dibattito.
Qualche mese fa, invece, un’inchiesta della BBC aveva rivelato l’esistenza di decine di foto generate con l’IA che mostravano il candidato repubblicano in pose amichevoli con persone nere. Una di queste, giusto per fare un esempio, ritraeva Trump attorniato da manifestanti neri con il pugno chiuso in mezzo a una strada, a mo’ di attivista delle Pantere Nere. La didascalia recitava: “Nessuno più di Trump si è prodigato per la comunità nera”.
La finalità, per l’appunto, era quella di dare l’impressione che Trump fosse una figura politica enormemente apprezzata all’interno della comunità afroamericana; cosa che non è affatto, visto che il consenso dell’ex presidente si aggira tra il 12 e il 17 percento, in linea con gli altri candidati presidenziali repubblicani.
E soprattutto, quelle immagini servivano a far dimenticare le numerose accuse di razzismo nei confronti di Trump, che riguardano sia la sua carriera imprenditoriale che quella politica. Tra le varie cose, è bene ricordare che l’ex presidente chiedeva la pena di morte per gli innocenti Central Park Five e ha iniziato la sua carriera politica diffondendo la teoria razzista sulla cittadinanza di Obama.
In altre parole, quelle immagini andavano a creare una realtà parallela.
Il che, a ben pensarci, è esattamente quello che è successo con le illustrazioni delle anatre, dei gatti e dei cani. Come ha riportato più volte la stampa statunitense, Trump odia i cani (e no, non è un’iperbole) e in generale gli animali domestici. Il suo vice JD Vance non sopporta i gatti, e ancor meno le donne senza figli con i gatti – le childless cat lady, ossia le “gattare”, come aveva definito Kamala Harris e altre politiche democratiche nel 2021 tirando in ballo uno dei tropi misogini per eccellenza.
Eppure, con l’intelligenza artificiale generativa si può provare a ribaltare la realtà senza troppi sforzi. Tant’è che lo stesso Trump, subito dopo il dibattito, ha postato sui social un’illustrazione in cui lo si vede attorniato da gattini e anatre.
Peccato che quella tenera immagine sia stata immediatamente surclassata dal post di endorsement a Kamala Harris fatto dalla postar Taylor Swift, che si è sarcasticamente firmata “Childess Cat Lady”. (Per la cronaca, Musk ha risposto su X alla cantante minacciando di metterla incinta.)
Insomma: i gattini generati con l’IA stanno con Trump, ma le gattare vere stanno con i democratici.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
Le bufale razziste non sono mai innocue, come spiega uno dei leader della comunità haitiana di Springfield in questa densa intervista (Jonathan M. Katz, The Racket)
E se le teorie del complotto non funzionassero più per Trump come ai bei vecchi tempi? (Ryan Broderick, GQ)
Dopo L’amour toujours, anche un’altra canzone di Gigi D’Agostino – Bla Bla Bla – è finita per diventare un inno dell’estrema destra tedesca (Luca Gorini, NSS Magazine)
Se ti è piaciuta questa puntata, puoi iscriverti a COMPLOTTI! e condividerlo dove vuoi e con chi vuoi. Quelle precedenti sono consultabili nell’archivio.
Mi trovate sempre su Instagram, Threads, Twitter, TikTok e Bluesky, oppure rispondendo via mail a questa newsletter.
Grazie ragazzi per quello che fate. Vorrei chiedervi di aiutarmi a fare il debunking del libro di Robert Kennedy Junior “The Real Antony Fauci” che é anche edito in italiano da ByoBlu. Grazie.
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/il-dramma-di-una-famiglia-dietro-la-bufala-degli-immigrati-che-mangiano-cani-e-gatti