L'antivaccinismo al potere
La nomina di Robert Kennedy Jr. alla sanità legittimerà il più sfrenato complottismo anti-scientifico.
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Donald Trump sta formando la sua prossima amministrazione, e finora le nomine sono state – come dire? – all’altezza delle peggiori aspettative. Oltre a conduttori di Fox News, persone indagate per traffico di minorenni a scopo sessuale e suprematisti bianchi, uno dei nomi più controversi è sicuramente quello di Robert Kennedy Jr. Oggi vediamo chi è e quanti danni potrebbe fare al dipartimento alla salute.
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Virus letale
Nel giugno del 2018 il piccolo stato insulare delle Samoa viene scosso da un grave fatto di cronaca: due bambini muoiono dopo aver ricevuto il vaccino combinato contro morbillo parotite e rosolia (MPR).
Le autorità sospendono temporaneamente le vaccinazioni, ma l’inchiesta accerta subito che la causa dei decessi non è il vaccino in sé: è l’errata modalità di preparazione.
Un’infermiera aveva infatti messo un farmaco per rilassare i muscoli al posto dell’acqua, e una sua collega aveva cercato di coprirla. Entrambe sono condannate a cinque anni di reclusione per omicidio colposo.
Nonostante ciò, la sfiducia nei confronti dei vaccini MPR esplode in tutto il paese. Alla fine dell’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) registra che solo il 34 per cento dei bambini è stato immunizzato contro il morbillo, rispetto al 74 per cento dell’anno precedente.
Siccome il morbillo è estremamente contagioso e può portare a gravi conseguenze, specialmente nei bambini, la copertura vaccinale deve superare ampiamente il 90 per cento della popolazione (tra il 93 e il 95). Senza l’immunità di gregge, la malattia è destinata a dilagare.
E nelle Samoa il morbillo dilaga nel settembre del 2019.
Il governo è costretto a dichiarare lo stato d’emergenza e chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Vengono anche introdotte restrizioni per le persone sotto i 17 anni, che in qualche modo anticipano le misure anti-Covid.
Per abbassare la curva dei contagi viene reso obbligatorio il vaccino contro il morbillo. La crisi rientra soltanto a dicembre, quando l’esecutivo annuncia che oltre il 90 per cento della popolazione è stato immunizzato.
Il bilancio finale dell’epidemia è terribile: quasi seimila persone rimangono contagiate, il 3 per cento dell’intera popolazione (circa 200mila abitanti). I decessi sono 83, in larghissima parte bambini.
In una conferenza stampa, la dottoressa Kate O’Brien – direttrice del settore immunizzazione dell’Oms – punta esplicitamente il dito contro la disinformazione dei gruppi antivaccinisti che “ha avuto un impatto devastante sulla campagna di vaccinazione” contro il morbillo.
Le paure montate ad arte, chiosa O’Brien, “adesso si possono misurare con le vite dei bambini morti nel corso di questa epidemia”.
Gli antivaccinisti samoani erano diventati così rilevanti grazie dall’aiuto mediatico e finanziario di un’associazione statunitense, la Children’s Health Defense (Chd). Il suo presidente aveva persino visitato l’isola poco prima dello scoppio dell’epidemia, ribadendo che i vaccini MPR sono pericolosi e uccidono i bambini.
L’uomo in questione era Robert Kennedy Jr.
Esatto, proprio lui: il segretario alla salute in pectore degli Stati Uniti.
Il più noto antivaccinista al mondo
L’epidemia alle Samoa è soltanto una delle tante vicende disturbanti che costellano la biografia del nipote di JFK.
Come avevo scritto in questa puntata, Robert Kennedy Jr. è da almeno due decenni uno dei più noti professionisti dell’antivaccinismo a livello mondiale.
Dopo aver portato avanti diverse cause ambientali da avvocato, all’inizio degli anni Duemila si era riciclato come uno “scettico” dei vaccini. Nel 2005 aveva pubblicato sulle riviste Salon e Rolling Stone un lungo articolo intitolato “Deadly Immunity” (“Immunità mortale”) in cui sosteneva che i vaccini causavano l’autismo perché contenevano il tiomersale - un conservante a base di mercurio organico – e altre sostanze tossiche.
Il pezzo era stato aspramente criticato dalla comunità scientifica, visto che rilanciava la correlazione fraudolenta tra vaccini e autismo, e alla fine entrambe le testate l’hanno ritirato nel 2011.
Questo però non ha fermato Kennedy Jr. Al contrario, l’ha radicalizzato ancora di più.
Nel 2015 si è unito al World Mercury Project, un piccolo movimento antivaccinista fino ad allora sconosciuto, che nel 2018 ha cambiato nome in Children’s Health Defense.
Con la pandemia di Covid-19 Kennedy Jr., insieme alla sua associazione, è diventato incredibilmente ricco e influente.
Nel corso della fase più acuta ha promosso tutte – ma proprio tutte – le argomentazioni chiave del complottismo pandemico.
Giusto per citarne alcune: le restrizioni sanitarie sono state una scusa per imporre una dittatura; Anthony Fauci e le autorità sanitarie hanno orchestrato un “colpo di stato”; i “poteri forti” hanno nascosto le “vere” cure come l’ivermectina e l’idrossiclorochina (entrambe dannosissime, come rilevato da un recente studio).
E ancora: l’obbligo vaccinale è stata una misura degna del nazismo, i non vaccinati hanno avuto meno libertà di quella che aveva Anna Frank, e il virus sarebbe stato “creato” a tavolino per risparmiare gli “ebrei aschenaziti” – una parola in codice antisemita utilizzata dall’estrema destra.
Un rapporto del 2021 del Countering Digital Hate (Ccdh) l’aveva inserito nella lista dei dodici influencer antivaccinisti più seguiti al mondo, responsabili della stragrande maggioranza della disinformazione sul tema.
Nel corso dell’ultima campagna presidenziale Kennedy ha tentato una velleitaria candidatura da indipendente, per poi unirsi a Trump – nonostante qualche anno fa lo paragonasse a Hitler – con lo slogan paratrumpiano Make America Healthy Again (abbreviato in MAHA), ossia “rendere l’America di nuovo sana”.
Il presidente eletto lo ha elogiato in vari interventi, e al comizio al Madison Square Garden di New York – quello della battuta razzista del comico Tony Hinchcliffe su Porto Rico – ha garantito che “lo lascerò sbizzarrirsi sulla salute, sul cibo e sulle medicine”.
Trump ha poi mantenuto la promessa, nominando Kennedy Jr. a capo del dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) – una struttura enorme che supervisiona le più importanti agenzie federali sanitarie statunitensi.
Una minaccia per la sanità globale
Com’era prevedibile, la notizia di un antivaccinista a capo della sanità statunitense ha comprensibilmente gettato nello sconforto – e pure nel panico – la comunità scientifica.
I bersagli principali di Kennedy sarebbero senza alcun dubbio i vaccini: l’ex avvocato ha garantito che “non saranno tolti a nessuno”, ma al tempo stesso ha fatto capire che intende rivedere i parametri per l’utilizzo e diffondere dubbi sulla loro efficacia, per generare confusione e invogliare le persone a non vaccinarsi.
Durante la campagna da indipendente aveva inoltre promesso di smantellare le agenzie federali che si occupano di studiare le malattie infettive, rimpiazzando centinaia di funzionari con persone a lui affini e dirottando i fondi verso ricerche farlocche su “terapie alternative” e “rimedi naturali”.
Sarebbe quasi certa, poi, la messa in discussione di misure di sanità pubblica date per acquisite da decenni.
In un post su X ha scritto che la futura amministrazione consiglierà agli enti locali di “rimuovere il fluoro dagli acquedotti”, una sostanza descritta come uno “scarto industriale” che causerebbe varie malattie – tra cui “artrite, cancro alle ossa, perdita del quoziente intellettivo e disturbi alla tiroide”.
Kennedy chiede l’interruzione della fluorizzazione dell’acqua, una misura introdotta negli Stati Uniti nel 1945 per prevenire carie e altre malattie dentarie (in Italia non viene praticata perché, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, “le acque italiane sono infatti in genere sufficientemente ricche in fluoro”).
Sebbene si sia riacceso il dibattito scientifico sulle dosi consigliate, e sia in corso una complessa battaglia legale a livello federale, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (l’equivalente del nostro Istituto superiore per la sanità) lo considerano uno dei più importanti interventi di salute pubblica del Ventesimo secolo.
Chiaramente, le critiche di Kennedy alla fluorizzazione si inseriscono nel solco di una lunga tradizione complottista sul tema: negli anni Cinquanta del secolo scorso, all’apice dell’era maccartista, c’era la convinzione che il fluoro nell’acqua potabile fosse stato messo dai comunisti per fare il lavaggio del cervello ai cittadini statunitensi.
Con ogni probabilità, i danni di Kennedy non rimarrebbero confinati negli Stati Uniti.
Nel corso degli anni, ad esempio, ha fatto svariate affermazioni negazioniste sull’Aids – dicendo, tra le varie cose, che non è causato dal virus Hiv ma dal popper (una teoria smontata già negli anni Ottanta).
Viste le premesse, gli esperti temono che venga ostacolata la ricerca o che si smetta di implementare il President’s Plan for Emergency AIDS Relief (PEPFAR), un programma gestito dal dipartimento della salute che fornisce farmaci antivirali e test a più di cinquanta paesi.
Per il professore Seth Kalichman – autore del saggio Denying AIDS: Conspiracy Theories, Pseudoscience, and Human Tragedy – la nomina di Kennedy è davvero “lo scenario peggiore”, simile a quello che c’era in Sudafrica tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Dieci, quando il negazionismo dell’Aids era promosso dal presidente Thabo Mbeki e della autorità sanitarie.
Con Kennedy alla salute, insomma, l’antivaccinismo e il complottismo anti-scientifico diventerebbero vere e proprie ideologie di stato.
Con tutto ciò che questa trasformazione comporta: sfiducia nella scienza ai massimi livelli; normalizzazione e sdoganamento delle peggiori teorie del complotto pseudoscientifiche; e sopra ogni cosa, il rischio di far scoppiare crisi sanitarie sul modello delle Samoa - ma su scala infinitamente più grande.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
È morta a 96 anni Ursula Haverbeck, la più longeva negazionista dell’Olocausto che era diventata una specie di celebrità su X (Associated Press)
Dopo la decisione di non pubblicare più sulla piattaforma di Elon Musk, la redazione di Lorient della testata Ouest-France è stata ricoperta di lettere X (Ouest-France)
Secondo un nuovo studio, gli adolescenti verrebbero a conoscenza di una nuova teoria del complotto sui social ogni settimana (Nadia Tamez-Robledo, Fast Company)
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