Una scia chimica è per sempre
Grazie all’amministrazione Trump, la famigerata teoria del complotto climatica sta vivendo l’ennesimo revival.
Benvenute e benvenuti alla puntata #107 di COMPLOTTI!, la newsletter che ti porta dentro la tana del Bianconiglio.
Le vie del negazionismo climatico, si sa, sono infinite. Ma da ormai tre decenni a questa parte, ce n’è una più battuta delle altre: quelle delle scie chimiche. Nelle ultime settimane, questa eterna teoria del complotto sta vivendo l’ennesimo revival grazie alla destra trumpiana: oggi parlerò proprio di questo.
Prima di partire, ricordo che il mio ultimo saggio Le prime gocce della tempesta è acquistabile nelle librerie (quelle indipendenti sono sempre da preferire) e nei negozi online. Sul mio profilo Instagram trovate una rassegna stampa aggiornata e le date delle presentazioni.
La destra trumpiana contro le scie chimiche
Più di 20 parlamenti statali negli Stati Uniti stanno vagliando proposte di legge per vietare le cosiddette scie chimiche.
E no: non è un’iperbole, o un modo di dire: i repubblicani – perché sono loro i primi firmatari – vogliono davvero mettere fuori legge le scie di condensazione degli aerei, basandosi su una delle più famigerate teorie del complotto dell’era contemporanea.
Il Senato della Florida, ad esempio, sta discutendo un disegno di legge presentato alla fine del 2024 dalla senatrice repubblicana Ileana Garcia.
La norma in questione intende mettere al bando tutte quelle “modificazioni climatiche” con cui si potrebbe “alterare la temperatura, il clima o l’intensità dei raggi solari” attraverso “l’iniezione, il rilascio o la dispersione di una sostanza o un composto chimico”.
Nessuna di queste tecnologie è in uso nello stato, ma poco importa: le multe possono arrivare a 100mila dollari per violazione.
Nel presentare la norma, Garcia ha detto di “ricevere costantemente delle lamentele riguarda a strane attività legate ad aerei” che – a detta dei cittadini che la chiamano – disperdono “sostanze chimiche che creano una specie di condensa che rende i cieli più grigi”.
La maggior parte di queste segnalazioni, come ha riportato il Palm Beach Post, arrivano dal Global Wellness Forum – un gruppo conspiritualista e antivaccinista co-fondato da Marla Maples, la seconda moglie di Donald Trump.
Non sorprendentemente, la stessa Garcia ha più volte rilanciato post complottisti sulle scie chimiche.
Una proposta di legge simile, avanzata dal deputato repubblicano Mack Butler, è in discussione anche alla Camera dello Stato dell’Alabama.
Nell’aprile 2024 il parlamento del Tennessee – a maggioranza repubblicana – aveva approvato una norma analoga. Per sottolinearne l’assurdità, i democratici avevano presentato un emendamento in cui chiedevano di proteggere Bigfoot e altre creature di fantasia.
Com’era scontato, queste misure sono state valutate positivamente dal segretario alla salute Robert Kennedy Jr., che su X ha elogiato i tentativi di “vietare la geoingegneria climatica, che consiste nell’inondare di tossine i nostri cittadini, i nostri corsi d’acqua e il nostro ambiente. Il dipartimento della Salute farà la sua parte”.
Non è la prima volta che Kennedy Jr. si esprime sulla questione. Lo scorso agosto, poco dopo essersi unito alla campagna presidenziale di Trump, aveva promesso su X di “fermare questo crimine” una volta al potere.
Nel 2023, in una puntata del podcast del complottista climatico Dane Wigington, Kennedy Jr. aveva detto che “è spaventoso pensare che qualcuno possa immettere nell’aria grandi quantità di alluminio biodisponibile, spruzzandolo dagli aerei sotto forma di microscopici particolati”.
Una teoria in costante evoluzione
La fantomatica presenza di alluminio – o altri metalli pesanti – nelle scie di condensazione degli aerei è una delle tante declinazioni della teoria del complotto climatica, che ormai circola imperterrita da almeno tre decenni.
Come aveva raccontato nella puntata #32, il primo a parlare di scie chimiche è stato Bill Brumbaugh – un conduttore radiofonico evangelico di Bozeman (Montana), che nel 1995 ipotizzò la presenza di sostanze tossiche nel carburante degli aerei.
Nello stesso anno il microbiologo Larry Wayne Harris – un suprematista bianco di Lancaster (Ohio) con la fissa della guerra batteriologica – pubblicò il libro Bacteriological Warfare: a Major Threat to North America (“Guerra batteriologica: una grande minaccia per il Nord America”).
Due anni dopo, fondò insieme al vicino di casa Richard Finke l’azienda di «consulenza difensiva» Lwh Consulting. In una mailing list sul bioterrorismo, i due scrissero – senza alcuna prova – che una sostanza tossica e cancerogena era stata mescolata al carburante degli aerei e cosparsa su parte del territorio abitato degli stati del Maryland e della Pennsylvania, arrivando a inquinarne le falde acquifere.
Il testo di quella mail iniziò a circolare online, e nel 1999 venne amplificata dal popolare programma radiofonico complottista Coast to Coast AM di Art Bell. William Thomas, un giornalista che ha scritto diversi libri sul tema, intervenne in una puntata dando così la prima grande spinta alla diffusione del mito.
Da lì in poi la teoria si è espansa alla grande, oltrepassando i confini degli Stati Uniti.
L’Italia è uno dei paesi in cui ha attecchito di più. Programmi come Voyager ci hanno fatto puntate su puntate, complottisti professionisti come Rosario Marcianò ci ha costruito sopra un’intera carriera, Romina Power ha lanciato un accorato grido d’allarme con la hit Un messaggio, e centinaia di persone hanno sfilato in piazza gridando slogan come “basta scie chimiche / ora siamo al limite”.
In Parlamento state poi presentate più di quindici interrogazioni parlamentari, molte delle quali formulate da deputati di centrosinistra. Una delle ultime è stata avanzata da Domenico Scilipoti (ve lo ricordate, il grandissimo Scilipoti? Bei tempi, vero?)
Grazie alla sua longevità, la teoria ha subito innumerevoli evoluzioni.
Gli obiettivi della presunta cospirazione planetaria si sono moltiplicati: oltre a manipolare il clima attraverso esperimenti militari e scientifici di vario tipo, i fautori sostengono che le scie chimiche provocherebbero una malattia inesistente chiamata “morbo di Morgellons”; oppure che servirebbero a fare il lavaggio del cervello e rendere più “docili” le persone; o che sarebbero un modo di somministrare vaccini all’insaputa della popolazione; o che provocherebbero terremoti e alluvioni, come ha recentemente sostenuto Red Ronnie.
Tutte queste speculazioni sono state ripetutamente smentite negli anni, sia da analisi giornalistiche che da ricerche accademiche.
Nel 2016 è stato pubblicato un articolo scientifico sulla rivista Environmental Research Letters in cui – interpellando 77 climatologi – si è dimostrato che non esiste alcun programma di “irrorazione”, spiegando inoltre che la comparsa delle scie nel cielo è dovuta a basilari processi fisici e chimici – ossia la “condensazione del vapore acqueo intorno ai residui della combustione degli aerei”.
Il numero elevato delle scie, che secondo i complottisti sarebbe la pistola fumante dell’intensificazione del “programma segreto”, è spiegabile con una constatazione elementare: “sono aumentati gli aerei”, si legge nello studio, “e [le scie] probabilmente sono più persistenti per effetto dei cambiamenti climatici”.
Uno degli autori della ricerca, lo scienziato atmosferico Ken Caldeira, ha rivelato in un’intervista al Guardian del 2024 di aver ricevuto delle minacce di morte dopo la pubblicazione dell’articolo. “Sentivo che la mia sicurezza era in pericolo”, ha chiosato.
Il volto moderno del negazionismo climatico
Nonostante le smentite, la teoria delle scie chimiche gode tuttora di una diffusa popolarità.
Un sondaggio effettuato nel 2017 e riferito agli Stati Uniti ha rilevato che circa il 10 per cento dei cittadini statunitensi “ci crede assolutamente”, mentre il 30 per cento ritiene che ci almeno “un fondo di verità”.
E in effetti, la teoria si fonda su alcuni nuclei di verità.
Anzitutto, si tratta un fenomeno visibile: la presenza delle scie di condensazione è aumentata a partire dagli anni Novanta a causa del miglioramento dell’efficienza dei velivoli, della maggiore disponibilità di corridoi per il volo e dell’incremento del traffico aereo commerciale.
Tutto ciò ha conseguenze oggettive e tangibili, perché le scie degli aerei sono elementi inquinanti e contribuiscono al riscaldamento globale attraverso l’emissione di anidride carbonica; non sono però il frutto di una cospirazione, né tanto meno di una manipolazione segreta che - piuttosto paradossalmente - avverrebbe alla luce del sole.
Dal punto vista culturale, ha sottolineato la ricercatrice Rose Cairns nel paper Climates of suspicion: “chemtrail” conspiracy narratives and the international politics of geoengineering, la paranoia sulle scie chimiche è la manifestazione di “un più ampio clima di paura” legato al dibattito sui cambiamenti climatici, sempre più contrassegnato da toni negativi o apocalittici.
Non è un caso che la teoria sia apparsa negli anni Novanta, quando cioè sono usciti i primi rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), e la scienza sul cambiamento climatico causato dalle attività umane si è consolidata ed è diventata sempre più allarmante.
Come ha spiegato Wu Ming 1 in un lungo approfondimento su Internazionale, le scie chimiche hanno successo perché rientrano nelle “fantasie di complotto sul clima di seconda generazione” – come quelle sui raggi laser spaziali ebraici.
Se nelle teorie climatiche classiche, spiega lo scrittore,
i poteri occulti cospirano per farci credere a un cambiamento climatico inesistente, o comunque non causato da attività umane, in quelle affermatesi di recente si ammette che qualcosa di enorme sta succedendo, che il clima è cambiato, e si punta il dito su cause legate all’attività umana. […] Il problema è che, sotto l’azione dei vari pregiudizi e in mancanza di un’idea chiara di come funzioni il capitalismo, si denunciano cause fittizie.
In particolare, le scie chimiche sono ormai diventate un sinonimo complottista di “geoingegneria”.
Nell’ambito scientifico, questo termine indica una branca della ricerca che studia possibili tecniche per modificare la quantità di radiazione solare che raggiunge la Terra e ridurre il riscaldamento globale, oppure a “inseminare” le nuvole per stimolare la pioggia (il cosiddetto cloud seeding).
Si tratta però di piani e tecniche altamente controverse anche all’interno della stessa comunità scientifica, visto che non è possibile prevederne gli effetti collaterali.
In un’intervista del 2023 il climatologo della NASA Peter Kalmus ha detto chiaro e tondo che
la geoingegneria, come la cattura diretta dell’anidride carbonica, è una soluzione tecnologica profondamente incerta che l’industria dei combustibili fossili adora promuovere per distogliere l’attenzione dalle loro attività che, come sempre più persone si stanno accorgendo, stanno rapidamente e irreversibilmente rendendo meno abitabile il nostro pianeta.
Occuparsi delle scie chimiche, infine, ha una formidabile utilità politica e propagandistica: dà l’impressione di occuparsi di ambiente e di lottare contro l’inquinamento, senza però doversi preoccupare di affrontare la crisi climatica che incombe sull’umanità.
Del resto, questa minaccia esistenziale non è nemmeno ritenuta tale dall’amministrazione Trump e dal Partito Repubblicano statunitense.
I quali da un lato smantellano la legislazione climatica, trivellano a più non posso, minacciano l’invasione della Groenlandia e si sbarazzano di climatologi e meteorologi; dall’altro, invece, appoggiano entusiasticamente proposte di legge per vietare una cosa che nemmeno esiste.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
L’avvocato di Patrick Crusius, l’attentatore di El Paso, ha detto che il massacro del 2019 è stato ispirato dalla retorica razzista di Trump sull’immigrazione (Edgar Sandoval and Reyes Mata III, New York Times)
La devastante politica dei dazi di Trump potrebbe essere alimentata da una teoria che è stata descritta come il “QAnon dell’economia” (Rogé Karma, The Atlantic)
Diversi ufficiali del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America sono stati purgati su indicazione della complottista di estrema destra Laura Loomer (Matthew Lee, Aamer Madhani e Zeke Miller, Associated Press)
Se ti è piaciuta questa puntata, puoi iscriverti a COMPLOTTI! e condividerlo dove vuoi e con chi vuoi. Quelle precedenti sono consultabili nell’archivio.
Mi trovate sempre su Instagram, YouTube, TikTok e Bluesky, oppure rispondendo via mail a questa newsletter.
Grazie dell'analisi. Molto interessante scoprire i dettagli dell'origine di questa ridicola leggenda metropolitana, di cui non ero a conoscenza.
Sul lato tecnico, basterebbe poco a spiegare - con un po' di chimica, fisica e soprattutto conoscenza sulle dinamiche del volo commerciale - l'impossibilità di un'azione come quella paventata da chi ci crede.
Ho spiegato in maniera concisa cosa siano le contrail in un mio post.
https://ascanio.substack.com/p/the-sky-is-the-real-limit
La legge approvata in Florida mi ha stimolato un post dedicato proprio a questa farsa e ti citerò sicuramente. Ho già consigliato ad altri la lettura del tuo. Bel lavoro.
Complottista chi è colui che li svela o colui che li nasconde, a breve nei dizionari verrà modificato il termine "complottista" un persona che attraverso logica e intuito analitico, percepisce e svela gravi fatti occultati alle masse".
La farsa che il clima non è manipolato la potete raccontare a chi non sa, ma attualmente sempre più persone hanno capito sono a conoscenza dei cieli "scarabocchisti" del clima anomalo, degli eventi estremi frequenti e devastanti, causati dalle tecnologie di modifica meteo certificate da brevetti ufficiali, studi, progetti, accordi, rettori turbofan che non rilasciano più scie come i precedenti turbojet o ne rilasciano minime e che si dissolvono subito e tanto altro.
Questo lo espongo in maniera completa nel mio libro, Il clima manipolato.
I metodi - Gli scopi -Le prove.
Dai primi esperimenti alla moderna geoingegneria atmosferica.