Raggi laser superspaziali
I devastanti incendi di questa estate hanno reso popolare una strana teoria del complotto: quella dei raggi laser che causano disastri naturali.
Benvenute e benvenuti alla puntata #61 di COMPLOTTI!, la newsletter sulle teorie del complotto che ti porta dentro la tana del Bianconiglio.
Le vie del negazionismo climatico sono infinite, e sempre più bizzarre: oggi mi occuperò dell’ultima arrivata, ossia la teoria dei raggi laser dallo spazio che provocano incendi e altri disastri naturali.
Prima di partire, però, faccio due comunicazioni di servizio: il 15 settembre sarò a Trento a parlare di complotti al Poplar Festival, alle 14:30; e il giorno dopo, sabato 16 settembre, al festival di Iconografie del XXI secolo a Milano, in cui anticiperò un po’ i temi del prossimo libro. Per chi c’è, ci si vede lì!
Come al solito, ricordo che nelle storie del mio profilo Instagram c’è la rassegna stampa aggiornata di Complotti!. Il libro si può acquistare dal sito di minimum fax, in libreria e negli store online.
Blue (Da Ba Dee)
All’inizio di agosto una serie di incendi ha devastato l’isola di Maui, nelle Hawaii, radendo al suolo la città di Lahaina e causando 115 morti.
Si è trattato di uno dei più gravi roghi nella storia delle Hawaii e degli Stati Uniti – secondo solo a quello del Minnesota nel 1918.
Ancora adesso non si conoscono di preciso le cause: la contea di Maui ha fatto causa alla società Hawaiian Electric, accusandola di aver causato gli incendi con le sue linee elettriche. Di sicuro, a rendere così devastanti i roghi è stato un insieme di fattori riconducibili al cambiamento climatico: siccità, vegetazione secca, raffiche di vento e scarsa umidità.
O almeno, così recita la versione ufficiale.
Sin da subito, sui social e sui media della “controinformazione” si è imposta una versione alternativa: la vera causa degli incendi sarebbe da ricercare nell’utilizzo delle “armi ad energia diretta” – cioè dei giganteschi raggi laser piovuti dal cielo.
Anzi: dei raggi laser che sono fatti piovere dai soliti noti.
Gli stessi che vogliono imporci lockdown climatici, l’evoluzione dei lockdown pandemici; e al tempo stesso costruire, sulle macerie della vecchia civiltà democratica, le nuove “città a 15 minuti” – orrende distopie urbane in cui saremo tutti controllati e non avremo più libertà di movimento.
Le prove sono contenute in una serie di video e immagini, nonché in una circostanza piuttosto singolare: gli oggetti di colore blu, tra cui macchine e ombrelloni, sono stati risparmiati dalle fiamme.
“Le armi laser possono essere programmate su diverse lunghezze d’onda”, recita il testo di un tweet, “c’era qualcosa di blu che doveva rimanere intatto”.
In un altro post su Twitter c’è lo svelamento di cosa dovesse essere risparmiato: i villoni a Maui di Oprah Winfrey, dei Clinton, di Obama e di Kid Rock – tutti pitturati di blu.
Evidentemente, loro sapevano.
C’è solo un piccolo problema: nulla di tutto ciò è vero.
Le nuove armi del negazionismo climatico
Anzitutto, le celebrità citate su Twitter non possiedono abitazioni a Maui – e se le hanno, comunque non sono dipinte di blu.
Le immagini e i video si riferiscono poi a eventi che non c’entrano nulla con i roghi alle Hawaii: tipo il lancio di un razzo di SpaceX in California; l’incendio di una raffineria di petrolio in Ohio; le scintille di un cavo ad alta tensione in Louisiana; l’esplosione di un trasformatore in Cile; e così via.
L’unica cosa vera è l’esistenza delle “armi ad energia diretta”, che utilizzano energia elettromagnetica sparata alla velocità della luce.
Secondo il Government Accountability Office (Gao, la sezione investigativa del parlamento statunitense) il Dipartimento della difesa spende un miliardo di dollari all’anno per questo tipo di armi, ma la loro applicazione sul campo è ancora in una fase estremamente sperimentale.
Come ha detto all’AFP il professore Iain Boyd, per provocare incendi così vasti sarebbe servita un’arma talmente enorme da non poter passare inosservata - una Morte Nera, per intenderci.
Nonostante ciò quelle immagini e quei video sono diventati virali, specialmente su TikTok.
Da un lato perché rimandano all’immaginario della cultura pop (da Guerre stellari a Independence Day); dall’altro perché rientrano appieno nel florido filone del negazionismo climatico, che negli ultimi anni ha dovuto cambiare faccia per adeguarsi alla realtà di disastri naturali sempre più estesi e frequenti.
Se per decenni – ha sottolineato un articolo del New York Times – l’offensiva contro la scienza climatica è stata guidata dalle multinazionali del petrolio, ora è affiancata da una forma di disinformazione decentralizzata, realizzata da gruppi complottisti o anche singoli individui.
Il risultato, sostiene la ricercatrice Jennie King dell’Institute for Strategic Dialogue, è un “matrimonio di convenienza” tra “l’informale e il formale, il tradizionale e il digitale”, che va “a occupare lo stesso ecosistema, spingendolo così all’estremo”.
I laser dei Rothschild
In effetti, negli ultimi tempi c’è stata una proliferazione di teorie piuttosto bizzarre.
Come quella dell’inversione dei poli, secondo cui ogni 6500 anni un cataclisma sconvolgerebbe la Terra. La fonte della teoria – come avevo ricostruito in questa puntata – è un libro in cui, tra le varie cose, c’è scritto che Gesù Cristo ha studiato segretamente in India ed è stato prelevato da un Ufo dopo la Resurrezione.
In questo caso prevale un atteggiamento fatalista e apocalittico: siccome le civiltà sono destinate a scomparire, allora non c’è nulla da fare.
Nel caso degli incendi a Maui entra in gioco un altro fattore: siccome è difficile accettare che una tale devastazione sia causata da una moltitudine di fattori, la scorciatoia psicologica è quella di assegnare la colpa a dei capri espiatori.
Il che non è una novità, quando si parla di incendi.
Nell’estate 2020, giusto per fare un esempio, attivisti antifascisti e di Black Lives Matter sono stati falsamente accusati di aver incendiato la costa occidentale degli Stati Uniti.
Nel novembre del 2018, la repubblicana Marjorie Taylor Greene (che all’epoca non era ancora stata eletta al Congresso) aveva rilanciato una teoria qanonista sugli incendi divampati in California, responsabili della morte di 85 persone.
Come a Maui, anche in California la causa andava ricercata in un guasto alle linee dell’elettricità. Per la futura deputata la spiegazione era però un’altra: un raggio laser sparato da un satellite controllato dalla famiglia Rothschild, che è al centro di teorie del complotto antisemite da più di due secoli.
Alla fin fine, insomma, si arriva sempre lì: sono stati gli ebrei.
Dopotutto, ha scritto il giornalista Yair Rosenberg, “la traiettoria del complottismo è piuttosto corta e tende inevitabilmente verso gli ebrei” – anche nei modi più assurdi e impensabili.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
Michael Protzman, il leader del culto di QAnon che crede nell’avvento di JFK, è morto; il suo posto è stato preso da una ragazzina di 13 anni (David Gilbert, VICE)