Olio di serpente
Dagli Stati Uniti di Robert Kennedy Jr. all’Europa, l’antivaccinismo militante si è saldato con l’estrema destra prendendosi il centro della scena politica.
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Oggi sono passati esattamente cinque anni dal lockdown nazionale per il Covid-19. Sembra ieri, e al tempo stesso un periodo lontanissimo. Le pandemie lasciano infatti poche tracce nella memoria individuale, ma le loro conseguenze politiche e sociali durano a lungo. Oggi parlerò di come l’antivaccinismo militante ha sfruttato l’emergenza sanitaria per saldarsi con l’estrema destra e prendersi il centro della scena politica, negli Stati Uniti e non solo.
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Un merluzzo al giorno toglie il morbillo di torno
Nel Texas occidentale è in corso la peggiore epidemia di morbillo da trent’anni a questa parte.
L’epicentro è concentrato nella contea di Gaines, dove si sono registrati oltre 200 casi – ma quelli reali sono probabilmente più alti – soprattutto tra la comunità dei mennoniti, un gruppo cristiano anabattista contrario ai vaccini.
Il tasso di vaccinazione in quella contea è appena dell’82 per cento; per evitare che scoppino focolai servirebbe il 95 per cento della popolazione immunizzata.
Le conseguenze sono state già molto pesanti: il 26 febbraio è morto un bambino non vaccinato, mentre il 6 marzo è rimasto vittima un uomo (anche lui non vaccinato) nello stato confinante del New Mexico – segno che l’epidemia ha già oltrepassato i confini texani.
Erano più di dieci anni che non si registravano decessi a causa del morbillo, una malattia che nel 2000 era stata dichiarata non più endemica negli Stati Uniti.
In questi decenni la disinformazione antivaccinista ha tuttavia fatto drasticamente calare i tassi di vaccinazione, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. E un ruolo cruciale nello screditare i vaccini contro il morbillo l’ha avuto l’attuale segretario alla salute, Robert Kennedy Jr.
Oltre ad aver incessantemente rilanciato la falsa correlazione tra i vaccini trivalenti e l’autismo, in un libro pubblicato dalla sua associazione antivaccinista Children’s Health Defense ha scritto che “le epidemia di morbillo sono create per instillare la paura” nella popolazione, e che le autorità sanitarie “somministrano ai bambini vaccini inutili e rischiosi con l’unico scopo di arricchire le aziende farmaceutiche”.
Non sorprendentemente, la sua risposta all’epidemia in Texas è stata a dir poco caotica e contraddittoria.
Kennedy Jr. ha cominciato subito col minimizzare l’emergenza sanitaria. “Ci sono stati quattro focolai di morbillo quest’anno e 16 l’anno scorso”, ha detto alla fine di febbraio, “quindi non è una cosa insolita, ci sono epidemie ogni anno”.
Qualche giorno dopo – probabilmente per correggere il tiro – ha pubblicato un editoriale sul sito di Fox News in cui sottolineava l’importanza dei vaccini, poiché “non solo proteggono i singoli bambini dal morbillo, ma contribuiscono anche all’immunità comunitaria”.
Tuttavia, nel pezzo non compare mai l’invito a vaccinarsi; quella dev’essere una “decisione personale” da prendere insieme a un medico – uno dei cavalli di battaglia retorici del movimento antivaccinista.
Inoltre, sempre nell’editoriale, Kennedy Jr. ha citato più volte l’assunzione di vitamine come rimedio per l’infezione. L’ha ribadito anche in una successiva intervista con l’emittente conservatrice, facendo intendere che anche l’olio di fegato di merluzzo funziona a meraviglia.
Quest’ultima dichiarazione ovviamente non ha alcuna base scientifica, e ha fatto accapponare la pelle a diversi medici. Il presidente dei pediatri statunitensi Sean O’Leary, ad esempio, ha detto al New York Times di non aver mai conosciuto un collega che abbia usato quel prodotto per curare il morbillo.
Le mani di Kennedy Jr. sui vaccini e sulla sanità pubblica
Che Kennedy Jr. sia un venditore di olio di serpente – ossia di “cure” truffaldine e inefficaci – non è una novità, per l’appunto.
Ma che lo faccia da segretario della salute, be’, quella sì che è una novità in grado di destabilizzare l’intera sanità pubblica statunitense.
Tanto per cominciare, la disastrosa gestione dell’epidemia di morbillo ha fatto perdere pezzi importanti al dipartimento: il portavoce Thomas Corry ha infatti rassegnato le sue dimissioni ad appena due settimane dalla nomina, in aperta polemica con le minimizzazioni del suo capo.
Secondo una fonte citata da Politico, Corry era “l’unica persona seria lì dentro”.
Per il resto Kennedy Jr. non ha perso tempo a mettere le mani sui vaccini, nonostante avesse promesso (con poca convinzione) di non farlo.
Tanto per cominciare ha annullato la riunione annuale con la Food and Drug Administration (FDA) sui vaccini antinfluenzali, mettendo così a rischio la prossima campagna di immunizzazione.
Poi ha rinviato a data da destinarsi un altro incontro sui vaccini dell’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP), un comitato interno ai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC, l’equivalente del nostro Istituto Superiore della Sanità) che esamina i dati scientifici sui vaccini e formula raccomandazioni sui vaccini. In questo caso si doveva discutere dei vaccini contro la chikungunya e la meningite.
Sempre su istruzione di Kennedy e dei suoi tirapiedi – tutti provenienti da ambienti antivaccinisti e da circuiti di “medicina alternativa” – il dipartimento ha sospeso un contratto da 460 milioni di dollari per sviluppare un vaccino orale per il Covid-19, e un altro da 590 milioni per un vaccino anti-influenza aviaria.
Giusto per la cronaca, quest’ultimo virus circola ampiamente negli allevamenti intensivi ed è considerato da scienziati e autorità sanitarie come un possibile candidato per una prossima pandemia.
A tutto ciò si aggiungono poi le dimissioni e i licenziamenti che hanno decimato diverse agenzie – specialmente quelle dedicate al contrasto delle malattie infettive – e demoralizzato chi è rimasto lì.
Kennedy Jr. sta giustificando queste purghe interne con la necessità di rompere i conflitti d’interessi di infettivologi e specialisti sui vaccini con le aziende farmaceutiche.
Ma in realtà, come ha sottolineato il pediatra Paul Offit a Science, i suoi fini sono molto meno nobili: infilare in posti chiave del dipartimento “persone che la pensano come lui, in modo da rendere meno disponibili e meno accessibili i vaccini”.
L’antivaccinismo militante al potere
A riprova delle vere priorità di Kennedy Jr., Reuters e altre testate hanno rivelato che i CDC stanno pianificando uno studio sulle possibili correlazioni tra vaccini e autismo, nonostante siano state smentite da decine e decine di ricerche sul tema.
La sola idea di riaprire una questione che sembrava scientificamente chiusa è senz’alcun dubbio una vittoria politica del movimento antivaccinista globale.
Perché il punto è proprio questo: al momento gli Stati Uniti il caso più estremo e preoccupante, ma non sono di certo l’unico.
In Germania, ad esempio, la vertiginosa ascesa di Alternative für Deutschland è stata alimentata anche dalle sue posizioni anti-restrizioni sanitarie e antivacciniste durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, nonché dall’aver cavalcato le proteste del movimento Querdenken.
Björn Höcke, uno dei leader più radicali del partito, ha paragonato i vaccini anti-Covid agli esperimenti nazisti nei campi di concentramento, riecheggiando i tetri parallelismi antivaccinisti con il Terzo Reich e l’Olocausto – effettuati, tra l’altro, da una formazione politica che descrive la Shoah una “cagata d’uccello” nella gloriosa storia tedesca e dunque tutto sommato trascurabile.
Diversi studi condotti negli anni scorsi hanno inoltre rilevato che il tasso di vaccinazione più basso si trova nei Land della Germania orientale, in cui AfD incassa i maggiori consensi, e che c’è una correlazione inversa tra le vaccinazioni anti-Covid e il supporto al partito di estrema destra.
La saldatura tra ideologie estremiste, partiti di destra radicale e l’opposizione vaccinale riguarda anche altri paesi europei, ovviamente.
Nel Regno Unito, diversi esponenti di Reform UK hanno rilanciato teorie del complotto pandemiche sul Grande Reset e parlato di presunti “eccessi di mortalità” causati dai vaccini anti-Covid. In Austria, il leader del Partito della Libertà (FPÖ) Herbert Kickl si è vantato di non essere vaccinato e ha detto che i vaccini anti-Covid sono “esperimenti di ingegneria genetica”.
In Romania, il candidato nazionalista Călin Georgescu ha dichiarato che il miglior rimedio contro il Covid sono i bagni d’acqua gelata – salvo poi spiegare che il virus nemmeno esiste e che “l’unica vera scienza è Gesù Cristo”.
Anche in Italia ci sono politici della Lega e di Fratelli d’Italia che hanno ammiccato a teorie antivacciniste. La stessa Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione della pandemia – ha sottolineato Antonio Scalari su Facta – è diventata “un palcoscenico istituzionale per riabilitare posizioni ‘alternative’” e coinvolgere medici sospesi dall’Ordine.
Di recente alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia hanno falsamente sostenuto che nel nuovo piano pandemico non sono previsti “lockdown e vaccini” (invece lo sono), e che per questo “le sinistre devono farsene una ragione”.
In pratica, in un caso davvero paradossale, hanno distorto un documento redatto dal loro governo per strizzare l’occhio alla retorica antivaccinista.
A cinque anni dall’inizio della più grave emergenza sanitaria dell’ultimo secolo, insomma, l’antivaccinismo militante è definitivamente uscito dai margini in cui è stato a lungo relegato e si è piazzato al centro della scena politica, con pesanti ripercussioni per la salute pubblica – e per lo stato delle nostre democrazie.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
Approfittando del fatto che Trump ha nominato un complottista estremista come direttore dell’FBI, il gruppo paramilitare neonazista The Base si sta riorganizzando (Ben Makuch, Guardian)
L’attentatore Juraj Krajčík, che nel 2022 ha ucciso due persone fuori da un bar LGBTQIA+ a Bratislava, è stato manovrato e spinto ad agire dai neonazisti accelerazionisti statunitensi del Terrorgram Collective (A.C. Thompson, James Bandler e Lukáš Diko, ProPublica)
Si può davvero persuadere con fatti e logica una persona che crede in una teoria del complotto? Forse sì, sostiene uno studio, a patto che questa persona parli con un’intelligenza artificiale (Annie Duke, Washington Post)
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Ciao mi piacciono i tuoi articoli ma sei un po' di parte...dipingi i non vaccinati come retrogradi individui di una destra fondamentalista. certe posizioni così manichee non sono un buon giornalismo ma sono comunque sempre PROPAGANDA...c'è qualcosa che cova sotto questa ansia di vaccinare tutti contro tutto..il covid è stato una conferma, cosa ci sia che cova sotto questo non lo so ...ma visto che sei giovane cerca di porti in mezzo a certe posizioni per capire che vento tira...le posizioni troppo schierate inibiscono comunque il pensiero libero
Mi sento male. Solo buonissime notizie...