Il grande ritorno degli Ufo
Dopo che erano andati un po' fuori moda, ora gli Ufo si sono ripresi la scena mondiale. Ecco cosa c'è dietro questo ritorno.
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Per quanto gli Ufo siano un caposaldo della letteratura complottista, negli ultimi anni erano andati un po’ fuori moda. Il mese scorso, però, sono prepotentemente tornati sulla scena mondiale: le autorità americane hanno avvistato – e abbattuto – diversi “oggetti volanti non identificati”, e più in generale la gente li vede di nuovo. Ma cosa c’è dietro questo ritorno? Vediamolo insieme.
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Palloni spaziali
“So che ci sono state domande e preoccupazioni, ma non c’è nessuna – ripeto: nessuna – indicazione di attività aliene o extraterresti relative ai recenti abbattimenti…”
Le parole della donna vengono interrotte da una fragorosa risata.
“Lo ripeto: non c’è nessuna indicazione di attività aliene o extraterresti…”
Anche se può sembrare tale, questa non è la scena iniziale di un film sugli alieni: è una conferenza stampa reale che si è tenuta alla Casa Bianca il 13 febbraio del 2023.
A rassicurare la stampa non è un’attrice, ma la portavoce Karine Jean-Pierre – che per l’appunto si riferiva all’abbattimento di almeno quattro “oggetti volanti non identificati” (Ufo) tra gli Stati Uniti e il Canada.
Il più famigerato è il pallone aerostatico cinese, che secondo l’intelligence americana stava svolgendo una missione di spionaggio – una circostanza smentita dalle autorità cinesi, che hanno accusato gli Stati Uniti di inviare palloni sonda nel paese. Il segretario di stato Blinken, a sua volta, ha dichiarato che “non inviamo palloni spia in Cina”.
A metà febbraio, il presidente Joe Biden ha precisato che gli altri “oggetti” abbattuti erano “palloni legati a società private, istituti ricreativi o di ricerca che studiano le condizioni del tempo o conducono ricerche scientifiche”.
Dietro questa “guerra degli Ufo”, chiamola così, ci sono diverse ragioni. La prima è piuttosto banale: l’esercito Usa lì sta attivamente cercando.
Melissa Dalton, sottosegretaria al Dipartimento di stato, ha spiegato che sono stati modificati alcuni parametri di ricerca sui radar, e questo ha permesso di rilevare oggetti più piccoli ad altitudini più basse. I palloni intercettati dall’aviazione americana, per esempio, volavano alla quota di crociera degli aerei civili.
C’è poi una ragione legata alla geopolitica. Un alto funzionario dell’amministrazione Biden, infatti, ha confidato al New York Times che alcuni di questi Ufo sarebbero “provocazioni” o dei “test” da parte della Russia e della Cina per “testare la capacità di raccolta delle informazioni da parte dell’intelligence americana”.
I palloni sonda, ha continuato, potrebbero essere stati inviati anche per valutare la rapidità con cui gli Stati Uniti si accorgono di un’intrusione del loro spazio aereo e neutralizzano l’oggetto.
Chiaramente, l’epopea del pallone sonda cinese ha stuzzicato l’immaginazione popolare e riportato in auge alieni e dischi volanti, da sempre al centro di teorie avvincenti e seguitissime.
Ma il vero punto è un altro: l’esercito americano sta prendendo sul serio il tema, cercando al contempo di “destigmatizzarlo” e di togliere quell’aura di mistero alimentata da cospirazioni e leggende metropolitane.
Fenomeni aerei non identificati
Non è sempre stato così, per l’appunto.
Dopo l’avvisamento di Roswell del 1947 – che in realtà era un pallone sonda dell’aviazione americana – i militari avevano avviato una serie di programmi segreti per studiare il fenomeno degli Ufo (un termine che avevano inventato loro stessi).
In successione ci sono stati il Project Sign, poi il Project Grudge e infine il Project Blue Book, il più famoso e lungo, durato dal 1952 al 1969. In 17 anni di attività sono state raccolte quasi 13mila segnalazioni; la stragrande maggioranza delle quali ricondotta a fenomeni naturali o velivoli di vario tipo.
L’indagine dell’aviazione Usa non ha infatti trovato alcuna traccia di veicoli extraterrestri o tecnologie al di là delle capacità umane, e ha concluso che gli Ufo non hanno mai rappresentato una minaccia per la sicurezza nazionale.
Proprio per questo, ha sottolineato a The Atlantic il professore di storia Greg Eghigian, gli oggetti volanti non identificati non sono mai stati una vera preoccupazione per l’esercito.
Le cose sono cambiate solo di recente.
Nel 2017 il New York Times ha rivelato che il Pentagono, tra il 2007 e il 2012, ha portato avanti un altro programma segreto (chiamato Advanced Aerospace Threat Identification Program, AATIP) sui cosiddetti “fenomeni aerei non identificati” – o Unexplained aerial phenomena (Uap), così come sono chiamati adesso gli Ufo in gergo militare.
Quel programma è culminato nella creazione di una task force apposita della marina, che tutt’oggi studia gli avvistamenti, e successivamente in un rapporto del Pentagono pubblicato nel 2021. Nell’estate del 2022 l’esercito e il dipartimento della difesa hanno annunciato la formazione dell’All-Domain Anomaly Resolution Office.
Da quando sono state istituite, le task force hanno raccolto più di 500 segnalazioni di Uap da parte di piloti e altri militari.
Alcuni avvistamenti sono stati dichiarati inspiegabili (per la mancanza di dati certi a disposizione), mentre la quasi totalità era composta da uccelli, illusioni ottiche, glitch delle telecamere, droni e palloni sonda.
E qui arriviamo al cuore della questione: non siamo alle porte di un Mars Attack nella vita reale, ma a qualcosa di molto terrestre - ossia la crescente competizione tra Cina e Stati Uniti.
La verità è là fuori?
Se da un lato l’esercito americano sta cercando attivamente gli Uap, soprattutto perché rappresentano un pericolo per l’incolumità dei piloti, è anche vero che i cieli sono sempre più pieni di satelliti, droni e palloni sonda.
Giusto per dare un’idea, ogni giorno vengono lanciati più di 1800 palloni metereologici – 92 solo negli Usa.
Come ha raccontato un articolo di Vox, l’industria delle tecnologie spaziali è in vertiginosa espansione. Nel 2021 sono stati investiti quasi 46 miliardi di dollari nel settore privato statunitense, mentre il Pentagono ha speso circa 4 miliardi di dollari in palloni di vario tipo.
La rivalità in questo campo è destinata a crescere, ha detto l’analista Kari Bingen in un’audizione parlamentare: Pechino sta infatti “spendendo molte risorse nei settori spaziali commerciali e militari,” e gli Stati Uniti sono ovviamente “intenzionati a mantenere il loro vantaggio spaziale”.
Il ritorno degli Ufo – o degli Uap – si inserisce dunque in questo contesto.
E non è affatto un caso: il concetto moderno di “oggetti volanti non identificati” nasce nell’immediato dopoguerra e agli albori della guerra fredda, cioè in un periodo contrassegnato da un rapido avanzamento della tecnologia militare e dallo scontro tra blocchi.
Cioè un periodo molto simile a quello che stiamo vivendo adesso.
Insomma: la verità è davvero là fuori, come diceva il famigerato slogan di X-Files. Solo che qui non c’entrano raggi laser o men in black, ma un umanissimo scontro tra due superpotenze nucleari.
Il che, a ben pensarci, non lo rende meno inquietante di un’invasione aliena.
Articoli e cose notevoli che ho visto questa settimana:
A causa dei tagli selvaggi di Elon Musk, Twitter non ha più le risorse per arginare troll e disinformazione (Marianna Spring, BBC)
4chan ha reso pubblica la sua prima intelligenza artificiale, che ovviamente non ha regole e dice cose razziste (Joseph Cox, Motherboard)
Negli Stati Uniti i neonazisti accelerazionisti stanno intensificando gli attacchi alla rete elettrica (Mike Wendling, BBC)