Il marito di Macron
Da Brigitte Macron a Michelle Obama, le mogli dei potenti mentirebbero sul loro reale genere. O almeno, questo è ciò che sostiene un bizzarro sottogenere complottista.
Benvenute e benvenuti alla puntata #70 di COMPLOTTI!, la newsletter sulle teorie del complotto che ti porta dentro la tana del Bianconiglio.
Dopo un periodo di pausa rieccoci qui, pronti a esplorare il magico mondo della “transvestigazioni” – ossia le indagini amatoriali, chiamiamole così, che puntano a svelare il vero genere dei potenti. A tal proposito, in questi giorni è diventata virale negli Stati Uniti una vecchia teoria su Brigitte Macron, la moglie del presidente francese Emmanuel Macron.
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L’affaire “Jean-Michel Trogneux”
Brigitte Macron, la first lady francese, è segretamente un uomo?
È questa la domanda al centro di una recente puntata del podcast di Candace Owens, un’opinionista ultraconservatrice e trumpiana seguita da milioni di persone sui social.
E per lei, la risposta a quella domanda è sì.
“Il vero nome della first lady Brigitte Macron è Jean-Michel”, spiega Owens. “Jean-Michel è stato un uomo per 30 anni, ha fatto cinque figli e poi intorno ai 30 anni ha transizionato ed è diventata Brigitte”. Di più: l’opinionista arriva a definirlo “il più grave scandalo politico nella storia dell’umanità”, e si dice addirittura disposta a “mettere in gioco la mia reputazione professionale sul fatto che Brigitte Macron sia in realtà un uomo”.
Ovviamente – è bene dirlo subito – si tratta di falsità omolesbobitransfobiche.
Che non sono neppure nuove: Owens ha semplicemente ripreso una vecchia teoria, apparsa in Francia nel 2021. Come ha ricostruito StreetPress, le prime voci sull’“affaire Jean-Michel Trogneux” (il cognome da nubile di Brigitte) sono circolate nell’aprile dello stesso anno.
La sedicente “giornalista indipendente” e attivista antivaccinista Natacha Rey ne ha dato conto in un articolo sulla rivista scandalistica di estrema destra Faits et documents, fondata nel 1996 dal giornalista antisemita Emmanuel Ratier.
Fondamentalmente, la teoria di Rey si basa su due circostanze: ci sono poche foto pubbliche della famiglia Trogneux; in una di queste, il fratello di Brigitte (che si chiama per davvero Jean-Michel Trogneux) ha lineamenti simili a quelli della sorella.
Su questo elemento reale ne sono stati innestati altri completamente inventati – ossia che Brigitte abbia fatto un cambio di nome e di genere, cercando di occultare il suo passato maschile con documenti contraffatti e la “sparizione” di prove compromettenti.
Persino i figli avuti con il primo marito André-Louis Auzière non sarebbero veramente suoi. O meglio: lo sono – e qui occhio, che le cose si fanno complicate – ma Brigitte sarebbe il padre e non la madre. Quest’ultima sarebbe Catherine Auzière, la moglie del cognato Jean-Louis Auzière, cioè il fratello di André-Louis.
La teoria è poi esplosa definitivamente nel dicembre del 2021, quando la stessa Rey ne ha parlato in una live su YouTube (durata quattro ore) con la veggente Amandine Roy. Prima di essere rimosso dalla piattaforma, il video aveva raggiunto quasi mezzo milione di visualizzazioni. Da lì si era immediatamente propagato sulla “fasciosfera” – una rete informale di siti e account di estrema destra – e nei circuiti cospirazionisti.
Brigitte Macron, insieme ai coniugi Auzière, aveva immediatamente querelato Rey e Roy. Alla fine un giudice ha dato loro ragione, ritenendo le due donne colpevoli del reato di diffamazione e condannandole al pagamento di una multa.
Nel commentare le fantasie transfobiche sulla première dame, il giornalista di Le Monde William Audureau ha parlato di una pericolosa “trumpizzazione del dibattito pubblico in Francia” in cui ogni cosa è permessa – tra cui la promozione di teorie spudoratamente e platealmente false.
Ma del resto, è proprio negli Stati Uniti che si è inaugurato questo specifico filone complottista.
“Big Mike” e le transvestigazioni
Torniamo indietro di qualche anno, più precisamente al 2014, quando su YouTube appare lo pseudo-documentario “Irrefutable Proof That Michelle Obama Is a Man” (“Prove innegabili sul fatto che Michelle Obama è un uomo”).
Il titolo, come si può intuire, è abbastanza esplicativo. E il video, infatti, è una raccolta di tutte le dicerie che circolano da un po’ di tempo negli ambienti estremisti e complottisti statunitensi: Michelle Lavaughn Robinson, moglie dell’allora presidente Obama, sarebbe una donna transgender o alternativamente un uomo che si traveste da donna.
Le prove che dimostrerebbero il vero genere di Michelle Obama sarebbero contenute in alcune clip. In uno di questi, l’ex First Lady balla in una puntata dell’Ellen DeGeneres Show: facendo alcune mosse compare uno strano rigonfiamento all’altezza del cavallo dei pantaloni. In altri, invece, Barack Obama avrebbe sbagliato a pronunciare il nome della moglie – “Michael” invece di “Michelle” (da qui deriva il nomignolo “Big Mike”).
In una variante della teoria, l’ex presidente degli Stati Uniti avrebbe sviluppato una predisposizione verso le persone transgender sin da bambino, perché in Indonesia – paese in cui ha passato qualche anno da adolescente – era accudito da una donna transgender di nome Evie.
La stessa donna, in un’intervista del 2012 all’Associated Press, ha detto che Obama non conosceva la sua identità di genere perché “era troppo giovane”.
Come accade quasi sempre, il principale amplificatore di tutte queste falsità su Michelle Obama è Alex Jones – il fondatore del sito InfoWars.
Tra il 2016 e il 2020 il noto complottista ha passato parecchio tempo a discutere della presunta mascolinità di Michelle Obama, dicendo cose di questo tipo: “Ogni volta che vedo Michelle o Michael Obama, la First Tranny [“la prima transessuale”], c’è qualcosa che non torna. Non assomiglia a nessuna donna nera, o qualsiasi donna, che abbia visto in vita mia”.
In generale, le illazioni sull’identità di genere di Michelle Obama hanno un chiaro obiettivo politico: se nasconde il suo vero genere, allora dev’esserci sotto qualcosa di più sinistro – una cospirazione più vasta e pericolosa.
“La possibilità che Michelle Obama sia una donna transgender”, si legge in questo articolo sulla teoria pubblicato su Medium, “significa che l’intera presidenza Obama è stata costruita su una menzogna”.
E se si assume quel punto di vista la realtà “è invertita per sempre”, e ogni fatto “non ha più lo stessa valenza di prima”.
L’inversione di genere delle élite
Con il senno di poi, quella nei confronti di Michelle Obama è stata la prima grande “transvestigazione” dell’epoca contemporanea.
Con questo termine si indicano le “indagini” che – basandosi su interpretazioni anatomiche campate per aria, pseudo-medicina e omolesbobitransfobia – puntano a smascherata la cosiddetta Elite Gender Inversion (Egi), ossia “l’inversione di genere delle élite”.
Secondo un post sul subreddit r/conspiracy dedicata all’Egi, “un numero impressionante di politici, portavoce, amministratori delegati e altre figure di spicco praticano sin dall’infanzia l’inversione sessuale come parte della loro ‘religione’”.
E per “religione”, chiaramente, si intende il satanismo – un aspetto che non può mancare in ogni teoria del complotto che si rispetti.
A partire dalla storia di “Big Mike”, per l’appunto, si è sviluppata una fiorente rete di siti, blog, canali YouTube e investigatori amatoriali sui social dediti all’analisi di polpacci, spalle, mandibole e andature delle celebrità per determinare il loro reale genere.
Se ci si cala nel mondo dei “transvestigatori”, l’impostura è ovunque: Angelina Jolie e Megan Fox sono degli uomini, mentre Bill Gates sta cercando di diventare una donna – è stato persino avvistato in strada con un paio di enormi tette!
I bersagli più succulenti, tuttavia, sono sempre donne legate alla politica. Oltre a Michelle Obama e Brigitte Macron, le “transvestigazioni” hanno colpito anche l’ex premier neozelandese Jacinda Arden, indicata come il travestimento drag dell’imprenditore Peter Thiel; e Begoña Gómez, moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, additata in una trasmissione tv come una narcotrafficante transgender.
Parliamo insomma di una teoria ormai pienamente transnazionale, che fa leva sulla presunta decadenza morale delle classi dirigenti, il panico morale sul satanismo, la corruzione dei minori e la difesa dei valori cristiani e tradizionali.
Queste caratteristiche permettono all’“inversione di genere delle élite” di fondersi con altre teorie – su tutte l’ideologia gender o QAnon – e di agganciarsi alle accuse di pedofilia, molestie e traffico di minori che colpiscono da tempo la comunità LGBTQIA+.
E sebbene le “transvestigazioni” possano a prima vista sembrare strampalate e innocue, in realtà non lo sono affatto: rappresentano una porta d’ingresso a teorie ancora più aggressive e disumanizzanti, che si accaniscono su categorie già ampiamente marginalizzate e possono causare gravi conseguenze anche nel mondo reale.
Articoli e cose notevoli che ho visto in giro
In Francia è appena uscito L’Affaire Madame, un libro sulle teorie contro Brigitte Macron. Qui c’è un’intervista all’autrice Emmanuelle Anizon (France Info)
Dopo il “morbo di Morgellons” causato dalle scie chimiche e “l’elettrosensibilità” causata dal 5G, abbiamo una nuova malattia immaginaria: la “sindrome delle turbine eoliche” (Antonio Scalari, Facta)
Un’analisi su come la malattia e l’assenza di Kate Middleton hanno trasformato Internet in un gigantesco tabloid zeppo di morbosità e teorie strampalate (Charlie Warzel, The Atlantic)
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